Tra le prime domande che pongo ai futuri sposini è la scelta della tipologia del matrimonio, se laico o liturgico. In genere arrivano già con le idee ben chiare.
“Certo liturgico! Lui deve fare il corso della Cresima, già un po’ borbotta, ma sicuramente lo faremo in Chiesa, i miei ci tengono tanto!”
Questa una delle risposte più frequenti. Ovviamente con chi è credente e/o praticante la scelta è naturalmente il matrimonio religioso.
C’è anche chi opta con la stessa naturalezza per il matrimonio laico, anche se spesso vedo un guizzo negli occhi della futura sposina che sa che il matrimonio presso il Comune resta meno emozionante, rispetto l’ingresso trionfale lungo la navata della Chiesa, i canti simbolici e la lunghezza della celebrazione religiosa che rende tutto più godibile.
Vero è che oggi i funzionari delegati per le celebrazioni civili sono diventati più simpatici (ma non tutti), rendono il rito, per quanto breve, divertente e romantico, aggiungono qualche pensiero personale (chissà poi se è lo stesso a tutti i matrimoni che presiedono), ma questo non smorza quella sensazione di fretta e scarsa personalizzazione.
Ciò non toglie che la magia la fanno gli sposi, i loro sguardi, la loro storia, la loro emozione nel pronunciamento del fatidico “Sì lo voglio”, che gli invitati vivono insieme a loro.
Quando mi trovo di fronte una coppia di sposini indecisa, che comincia a pensare: Il rito civile è più corto! Abbiamo trovato una location che fa anche il rito civile, così gli invitati non devono fare spostamenti! I miei genitori ci tengono tanto al matrimonio in Chiesa! Cosa racconto ai miei parenti se mi sposo in Comune? Io voglio indossare il velo! Uffa ma ora devo fare pure il corso per la Cresima?Ma non ho né tempo né voglia!
…e molto altro ancora, in questo momento di confusione, dove si potrebbero anche accendere i toni e nella scelta uno dei potrebbe prevaricare sull’altra, io assegno un compito agli sposini: una bella cena a lume di candela, niente cellulari o altre distrazioni, occhi negli occhi e devono rispondere ad una sola domanda:
“Dove voglio dire “Sì lo voglio” al mio Amore?”
In questa scelta utto il resto deve restare sullo sfondo, amici, parenti, genitori, corsi di Cresime, non contano. Contano gli Sposi e la loro promessa di Amore!
Luisa M.